“La salute è il più grande possesso. La contentezza è il più grande tesoro. La fiducia è il più grande amico. Non essere mai insoddisfatto è la più grande felicità.” (Lao Tzu, filosofo e scrittore cinese antico, vissuto nel VI secolo a.C.. Fondatore del taoismo)
È in corso la più grande trasformazione dell’epoca moderna. Anche volendola negare, è impossibile, in particolar modo nei paesi industrializzati evoluti, non percepire che sarà necessario agire e comportarsi con nuove modalità e seguendo nuovi stili.Lo impone prima di tutto la scienza, poi la tecnologia che esplora terreni vergini e infine la salvaguardia del genere umano. Troppe variabili si sono innescate, a partire dalle guerre fino ai rischi di una nuova pandemia; dalle incertezze/instabilità politiche, a quelle economiche; dal cambiamento climatico fino a quello sociale, a quello relativo alle immigrazioni.Temi caldissimi che impattano violentemente sullo sviluppo, sulla ricerca e sulla volontà di immaginare un futuro più prospero e in evoluzione, in contrapposizione allo spettro delle disuguaglianze sociali che si moltiplicano coi problemi ambientali nell’illusione di poter generare una crescita infinita.Tutto questo impone una trasformazione: quella stessa da cui siamo partiti nel nostro ragionamento evidentemente rotante. Chi vorrà mettere la testa sotto la sabbia, un giorno racconterà di essere stato sfortunato. Chi invece si adopererà per mutare i propri atteggiamenti, per avere anche percezioni differenti e per assumere nuove iniziative, avrà il terreno spianato per cavalcare l’onda del cambiamento e per divenire il cambiamento stesso.La rivoluzione è già in atto: ha già colpito paesi, governi, valute, ha messo a soqquadro gli scambi commerciali, ha messo in discussione i sistemi, sta convertendo metodi e rivedendo strategie. Ci sono già professioni che hanno imbarcato acqua e perfino affondano, ce ne sono altre che sembrano annaspare ed altre come giusto quella del consulente finanziario che sopravvive nell’incantesimo di un “involucro” protettivo che neutralizza gli effetti negativi.Nessuno potrà pensare allora che questa favorevole circostanza sarà prolungata nel tempo. Perché presto o tardi uno tsunami si abbatterà e in queste condizioni cancellerà l’effimera efficacia e l’illusoria efficienza di oggi con un colpo di spugna.Non resta che circumnavigare la tempesta, prepararsi all’ennesima trasformazione e finalmente far percepire l’importanza sociale di una professione determinante per le scelte degli individui, che siano anche famiglia e/o professionisti e/o impresa.È una professionalità che ha già saputo reggere ai violenti terremoti sui mercati, che ha saputo interessarsi allargando lo spettro ed allontanandosi dalla mera rappresentazione della migliore performance possibile (questione assolutamente fuori controllo e quindi non caratteristica dell’identità professionale). D’altronde sarebbe come chiedere ad un medico di saper guarire tutte le malattie.Dinanzi ai cambiamenti enunciati, occorre diventare una cabina di regia per organizzare e pianificare le scelte, per individuare gli obiettivi e per monitorare costantemente i rischi, magari apportando le dovute modifiche alle scelte iniziali. Questo modello non sarebbe percorribile in una vita spesa a studiare e ad accumulare nozioni, ma ha certamente l’opportunità di diventare “team manager” di professionisti specialisti col fine di sopportare gli impatti emotivi e di supportare le idee innovative.Una volontà olistica, che elimina frizioni ed inutili contrasti interni e che fungendo da coordinamento, si esplicita in una funzione che diviene collegiale, di interesse collettivo ed estremamente forte (sopprimendo una serie di vulnerabilità e trasformando i pericoli, vedi l’intelligenza artificiale, in un aiuto).Con queste capacità e con queste intuizioni condivise e che generano attrattive inclusioni, si aprono le porte di un nuovo miracolo rivolto al potenziamento. Quel potenziamento che rende il benessere (circolare) più attraente della ricchezza (concentrata).