Il Nostro Programma

Anasf è sempre stata in prima linea nel presidiare, tutelare e promuovere la nostra bellissima Professione: il Consulente Finanziario.

Malgrado il lungo lavoro svolto in questi anni e i grandi risultati ottenuti, ancora tanti temi saranno da affrontare e molte battaglie la dovranno vedere protagonista e gli inducements, l’Educazione Finanziaria, l’Intelligenza Artificiale o il ricambio generazionale non sono che alcuni di questi.

Sarà necessario confrontarsi e discutere internamente sulle tematiche ma, parimenti, creare un fronte compatto che abbia un’unica voce forte e determinata nei confronti del Mercato, degli stakeholders e verso le Istituzioni. Puntiamo a far emergere e affermare definitivamente il Ruolo del Consulente Finanziario, perno reale nel processo di pianificazione del risparmiatore il quale, reso sempre più edotto e consapevole, potrà divenire investitore.

Solo un’Associazione sempre più forte e unita ci aiuterà a raggiungere questi e altri scopi.

Ecco  i nostri Focus:

Professione:

Dall’introduzione di Mifid ad oggi il mondo della consulenza è cambiato, compiendo passi da gigante, ma c’è ancora tanta strada da percorrere per completare la nostra definizione di “professionisti”. Vogliamo impegnarci nell’ideazione di un percorso formativo che non solo prepari e faciliti il superamento dell’esame abilitativo, ma che insegni il lavoro dal punto di vista pratico, nel rispetto dei valori fondamentali. Percorso che, a regime, andrebbe erogato da Anasf con l’obiettivo di divenire punto di riferimento del mercato. Fatti salvi i diritti acquisiti, vogliamo proporre nelle sedi competenti la variazione del titolo di studio per l’accesso alla professione, prevedendo almeno la laurea triennale. Bisogna continuare e incrementare i rapporti con le Università, partendo dai risultati già raggiunti, valorizzandoli, sia con corsi di Laurea/Master specifici (Teramo/Bologna)che Career Day, ma anche coordinando meglio il ruolo nei comitati di indirizzo dei corsi di studio delle Università. Capital Market Union, Mifir, MIFID3, SFDR, RIS, IA sono gli acronimi soltanto di alcuni degli avvenimenti e delle tematiche che evidenziano l’evoluzione continua della nostra Professione sia da un punto di vista normativo che organizzativo e sappiamo che potrebbero non bastare le risposte date sinora, eccellenti in molti casi, per continuare a proteggere il nostro futuro. Tra i vari temi, ad esempio, pare ormai ridondante continuare a puntare sulla trasparenza come “totem” per la tutela dell’investitore. Gli importanti presidi a carico degli intermediari – dunque dei Consulenti -introdotti negli ultimi anni sul tema (es. il “Rendiconto costi, oneri e incentivi del portafoglio investimenti”) hanno già messo l’investitore nella condizione di conoscere l’andamento dei propri investimenti ed i relativi costi ed oneri, anche in termini molto analitici. Occorre puntare, piuttosto, attraverso le opportune modifiche legislative e regolamentari,   a che il Consulente possa operare sia in regime di consulenza su base “indipendente” che “non indipendente” favorendo la diffusione della remunerazione pagata direttamente dal Cliente, oltre quella basata sugli inducements, mettendo definitivamente a tacere le ricorrenti critiche relative alla promozione di prodotti più redditizi per il collocatore (cd conflitti di interesse). La nostra Associazione deve farsi promotrice di tale prospettiva, prima che altri lo facciano in modo dirompente, a cominciare dal legislatore europeo (come peraltro ha proposto l’uscente Commissione UE nella prima versione della RIS, poi bocciata e rimandata ai nuovi organi europei post-elezioni). Questo anche in prospettiva, oramai attuale, di una generazione di giovani investitori ai quali verrà trasferita un’ingente parte della ricchezza accumulata, più attenta all’elemento dei costi. Altro argomento attuale è il Team. Costituire Team con colleghi più giovani per favorire il “ricambio generazionale”, per metter a fattore comune specifiche competenze o tutelare il collega che decide di andare in pensione, è ormai una concreta realtà. Anche in quest’ambito i contenuti tematici, organizzativi, retributivi come quelli di scopo, dovrebbero essere supportati da indicazioni fornite da Anasf. Con la SFDR siamo stati chiamati, come Consulenti, a contribuire allo sviluppo economico sostenibile e abbiamo risposto, come Anasf, certificando le competenze in ambito ESG grazie ad €FPA. Partecipiamo al Forum della Finanza Sostenibile, lo abbiamo anche presieduto, ma potrebbe essere utile riflettere sulla partecipazione ad Asvis (Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile). Con l’IA alle porte abbiamo organizzato formazione sul tema, ma la sua funzione come supporto alla Professione, prima che venga di fatto imposto, deve essere l’Associazione a “suggerirla”. Abbiamo le idee e le competenze, miriamo ancora una volta a fare di più, redigendo e promuovendo le linee guida della nostra evoluzione, in modo da esserne gli artefici, continuando a disegnare il futuro della Professione perché nessuno sa farlo meglio.

Ruolo

La definizione Ocse di Educazione Finanziaria ben rappresenta il ruolo sociale del Consulente Finanziario che abbiamo in mente e che si caratterizza per la funzione di “…migliorare la comprensione dei prodotti finanziari, dei concetti di base e di sviluppare leattitudini e le conoscenze necessarie per prendere decisioni consapevoli.” Quotidianamente i Consulenti Finanziari alfabetizzano ed educano i propri clienti, creandoun circolo virtuoso in grado di migliorare le competenze proprie e degli investitori, oltreche la percezione della Professione nella società. Grazie ai progetti economic@mente (già dal 2009) e PianificaLaMente, i Soci abilitati hanno potuto estendere la platea dei beneficiari. Con le ulteriori attività in definizione, offriremo corsi di educazione finanziaria rivolti agli studenti universitari dai contenuti piùtecnici e semplificati per gli alunni delle scuole secondarie di primo grado. L’esempio offerto dalla nostra figura professionale dovrà essere sempre sostenuto e ribadito in tutte le occasioni di incontro con la politica e gli stakeholders, ricordando come, da quindici anni, l’associazione mette le competenze del suoi Formatori a disposizione dell’innalzamento della cultura finanziaria del paese. Chi svolge la Professione con tenacia, competenza e responsabilità sa bene che, ferme leregole, la normativa, i mercati e quant’altro, il rapporto con il cliente si fonda e sviluppa intorno al tema della fiducia. Tema che ci ha guidati, nel tempo, verso un approccio olistico, orientandoci alla gestione complessiva del patrimonio della persona, dellefamiglie e anche delle imprese. Oltre gli investimenti, quindi, ci occupiamo di pianificazione previdenziale, assicurativa,successoria e di passaggio generazionale, con l’obiettivo di preservare e incrementare il patrimonio nel lungo termine. Il confronto con gli altri professionisti come il notaio, ilfiscalista o il legale è divenuto ordinario e noi siamo il perno su cui ruota la relazione. Questa evoluzione è ben nota ai nostri stakeholders che, non di rado, forniscono serviziin tal senso attraverso piattaforme, convenzioni o altro. Consulenti patrimoniali, dunque,non solo finanziari. E’ necessario formalizzare le linee guida del nostro ruolo evitando che altrisoggetti se ne possano appropriare.

Associazione

Crediamo nella forza di Anasf unita che, ancor di più, nel nuovo corso di associazione riconosciuta, possa allargare, anche grazie ad una sempre più efficiente comunicazione, il numero dei propri associati. In questo senso la cura e l’attenzione verso il territorio, centro dello sviluppo associativo, dovrà essere massima. L’obiettivo principale del Comitati Territoriali è e rimane quello di fare nuovi associati; questo può essere favorito, secondo noi, da una maggiore autonomia nello sviluppo degli eventi regionali, ovviamente con il sostegno ed il supporto dell’area Decentramento. L’area Decentramento è di fondamentale importanza e necessita di un rafforzamento con l’inserimento di responsabili per aree geografiche più grandi, da scegliere in ambito di Consiglio Nazionale. Alcune idee e proposte, riguardanti il capitolo associativo in generale, sono le seguenti:
  • Almeno un CN all’anno dovrà essere convocato con la Consulta, ma con tema esclusivo sul decentramento.
  • Riunioni di CE itineranti con la presenza del comitato territoriale ospitante.
  • Particolare attenzione dovrà essere posta alle casistiche relative al contratto di Consulente Finanziario, al fine di garantire i diritti di noi professionisti.
  • Maggior presidio su €FPA e partecipate.
  • Più valore all’Assemblea dei delegati, oltre il Congresso. Pensiamo, ad esempio, ad una riunione annuale dei delegati per l’aggiornamento dei lavori svolti e da farsi, come appuntamento fisso a ConsulenTia.
  • ConsulenTia, il nostro evento principale, dovrà avere la capacità di innovarsi per continuare ad essere sempre più attrattivo; in questo senso si rende necessario un lavoro più attento e preciso sui social si rende, non solo verso le nuove generazioni, ma come ormai conclamata forma di comunicazione verso l’esterno. L’investimento in quest’area è inevitabile.
  • Costituzione di un Comitato scientifico di alto standing, per la valutazione scevra da influenze politiche, di alcune scelte, in particolare in campo formativo e di Educazione Finanziaria, ma anche di supporto per i progetti in lavorazione e futuri.
  • Una precisa organizzazione della commissione Valore Pari Opportunità, che è solo all’inizio del lavoro, con il chiaro obiettivo di mettere il talento e le competenze come parametri essenziali per un approccio equo e inclusivo nella scelta di un professionista o dipendente. A questo riguardo proponiamo lo sviluppo di un progetto di educazione finanziaria orientato all’indipendenza economica delle donne.
  • Ufficializzazione con relativo regolamento della scuola di Educazione Finanziaria e del gruppo Docenti, creati in quest’ultima legislatura.
  • In tema ancora di EduFin, in generale una maggiore organizzazione dell’area, con l’obiettivo fondamentale di portare a compimento il progetto del portale targato interamente Anasf.
  • Costituzione di un gruppo di lavoro, per l’elaborazione del codice Etico di Anasf.

Professione Ruolo  Associazione

Sono i tre concetti fondamentali su cui abbiamo trovato una naturale convergenza di valori e di vedute che ritroviamo nella sintesi del nostro programma, elaborato con grande collaborazione, rispetto e passione.

Torna in alto